Serena Boccardo nata a Mignanego (GE) il 14 settembre 1949, si è trasferita con la famiglia a Genova nel 1956. Laureata in lettere moderne nel 1971 ha lavorato come bibliotecaria presso la Civica Biblioteca Berio fino al 2011.

Non aspira al titolo di artista. La sua passione per il disegno è innata e la accompagna da sempre.

Da più di trent’anni si racconta, scrive ed illustra una lunghissima storia fantastica che, forse non è ancora finita.

Le sue tecniche favorite sono l’acquarello e il disegno a china in bianco e nero. Da una decina d’anni ha allargato i suoi interessi alle matite colorate (Per il suo pensionamento le colleghe le hanno regalato una confezione di matite colorate contenente ben 117 matite di colori diversi). Di quando in quando produce anche dipinti ad olio o acrilico.

Ha esposto in diverse occasioni disegni ed ed acquerelli principalmente legati alla storia di cui si parlerà in seguito, ma non disdegna paesaggi o opere naturalistiche destinate, per lo più, ad illustrare calendari.

Dal 1980 si racconta, scrive ed illustra una lunghissima storia fantastica che, forse, non è ancora finita.

La storia è stata ispirata dalla lettura de “Il Signore degli Anelli” e , fatalmente, tratta della lotta per il possesso di un anello magico.

Siccome l’autrice è melomane, l’anello è quello del Nibelungo e, siccome l’autrice stravede per Dante Alighieri, la storia si svolge in Italia nella seconda metà del XIII secolo.

La storia è lunghissima, copre tre generazioni ed è divisa in tre parti, formando una trilogia.

A dire il vero solo la prima parte, intitolata “Il divieto d’amore”, ha qualche punto di contatto con “Il Signore degli Anelli”. Infatti riguarda le peripezie del giovane e innocente Osvaldo che ha il compito di distruggere l’anello prima che cada nelle grinfie del cattivone di turno. Per avere successo però non deve innamorarsi (donde il titolo). Lui si innamora di una fanciulla magica, ciononostante l’anello, forse, viene distrutto ed il cattivone, forse, muore.

Nella seconda parte, chiamata “La donna senz’ombra” il cattivone ricompare, ma Osvaldo è molto più impegnato a cercare la sua amata, scomparsa per adempiere un oscuro dovere legato alla sua natura originaria di ondina. Il cattivo in un certo senso si redime, ma ciò non impedisce al diavolo, col quale ha fatto un patto, di portarselo via anima e corpo.

La terza parte, intitolata “Il figlio del mistero” non ha nessun collegamento con “Il Signore degli Anelli” ed al massimo potrebbe essere considerata un suo sequel. In essa l’anello ricompare, ma, pur conservando la sua aura di magia e di maledizione, è soprattutto un simbolo di identità per il giovane ed ingenuo Drigo che, cercando con l’aiuto dell’anello di risolvere il mistero delle sue origini, cerca, in realtà, di conoscere sé stesso. Ricerca già consigliata dagli antichi saggi e ritenuta anche dall’autrice la più nobile di tutte.

La saga ha recentemente prodotto uno spin off sotto forma di un libro “Tacuinum sanitatis” che si immagina scritto da un personaggio della storia ed è ispirato ad un vero libro di medicina scritto nell’XI secolo ma rimasto popolare a lungo e riprodotto in infiniti manoscritti.

Un altro progetto legato alla storia è il tentativo di produrre un atlante ed una guida dell’Italia e di altri luoghi come dovevano essere tra il XIII ed il XIV secolo. Si tratta indubbiamente di un’impresa un po’ folle e superiore alle forze dell’autrice. Finora infatti si limita ricostruzioni cartografiche di diverse città ed a un disordinato coacervo di appunti.

Ha esposto in varie mostre: Galleria il Crocicchio, Campomorone, settembre 1987; Al Crocicchio nel 1992 nella collettiva “Ventidue artisti liguri per 22 arcani”; Sempre al Crocicchio con una personale nel settembre del 1999; Centro civico Buranello ottobre 2003; “Il trenino di Casella” Libreria Libro più Ge-Pontedecimo nel 2010; Sede centrale del Dopolavoro Ferroviario di Genova l‘8 marzo 2011; Museo di Sant’Agostino di Genova nel luglio 2011; Biblioteca comunale Mignanego marzo 2012. “Tacuinum Sanitatis” Biblioteca Berio, aprile 2019.

Nei ritagli di tempo esegue disegni ed acquerelli di paesaggio, topografici e naturalistici.

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